Il Triumph TR5 è, come suggerisce il nome, il quinto di una serie che ha conosciuto ufficialmente sette varianti, senza contare alcune sottocategorie. È stato costruito solo per un anno, dall'estate del 1967 all'autunno del 1968, ma rimane un roadster britannico nella sua forma più pura tra le file dei roadster britannici.
Il TR4, predecessore del TR5, acquisì fascino italiano grazie al suo designer, il rinomato designer italiano Giovanni Michelotti, l'uomo che, tra le altre cose, si occupò del design della Spitfire e della Triumph Stag per la Triumph, ma che fornì anche molti servizi a Ferrari, Maserati e Lancia. Deve quindi essere sottolineato che il TR4 fu progettato già con grande abilità e riflessione; quindi, il successore TR5 non doveva essere modificato drasticamente esternamente; il design era già un colpo da maestro. All'avantreno dell'auto, dove il TR4 ospitava un motore a quattro cilindri in linea, è stata scelta una trasmissione più potente per il TR5. È stato installato un motore a sei cilindri in linea da 2,5 litri che produce 150 cavalli, alimentato da un sistema di iniezione del carburante che lo rende estremamente fluido e performante.
Per il mercato americano spesso valgono regole diverse o ci sono restrizioni diverse, e spesso c'è concorrenza da altre parti. Pertanto, il TR5 dovette subire alcune modifiche per essere consentito e poter essere venduto negli Stati Uniti. Triumph fu quindi costretta a modificare il TR5, seppur relativamente leggermente: il sistema di iniezione del carburante dovette essere sostituito da due carburatori. In sostanza, una piccola modifica, che tuttavia comportò che il TR5 americano - meglio conosciuto come "TR250" - erogasse 111 CV invece dei 150 CV della variante regolare.
Nell'unico anno in cui furono costruiti il TR5 e il TR250, questo roadster ebbe comunque successo, con circa tremila modelli TR5 regolari prodotti e circa 8.500 modelli TR250.
Triumph TR250
Il TR250, costruito esclusivamente per il mercato americano, vide il suo sistema di iniezione del carburante originale sostituito da due carburatori, riducendo la potenza a piacevoli 111 CV.
Si dice che ci siano ancora 600 esemplari in tutto il mondo, rendendolo quindi raro. I roadster britannici sembrano essere non solo oggetti del desiderio assoluto, ma anche sempre investimenti duraturi.
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